Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” - Catanzaro

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In data 20 gennaio, mediante una riunione online su Google Meet, il Liceo “Siciliani” si è impegnato per offrire ai suoi studenti, dei quali in circa 50 hanno preso parte all’incontro, l’opportunità di svolgere un’attività coinvolgente, al contempo, educativa e in particolar modo significativa, non soltanto connessa alla crescita personale dello studente stesso, quanto improntata verso l’obiettivo comune di rendere lo studente un cittadino consapevole riguardo le potenzialità della realtà cui si rapporta quotidianamente. Le dinamiche dell’incontro sono state coordinate, in primis, dall’avv. Piero Gigliotti nella veste di rappresentante ufficiale del Catanzaro Calcio, in quanto responsabile sociale e dal preparatore atletico Antonio Raione.

A rappresentare il Liceo Siciliani, invece, è stata la Dirigente Francesca Bianco che ha colto l’occasione per ringraziare di cuore i suoi studenti per l’attiva partecipazione ai progetti proposti dalla scuola e per dare i suoi calorosi saluti a tutti quanti. Con la sua dedizione e meticolosità, il prof. Alberto Della Porta si è occupato di informare gli studenti dell’incontro e di prepararli a proposito dei temi discussi; il rappresentante degli studenti, Alessandro Pitaro, si è invece occupato, con l’impegno che lo contraddistingue, di mettere in contatto la scuola con l’avv. Gigliotti.


A rendere originale l’iniziativa è stata l’occasione di interagire in maniera diretta con due dei giocatori della squadra del Catanzaro, Luca Verna e Sergio Contessa, rispettivamente terzino e centrocampista, i quali, sulla base delle domande poste a loro dagli studenti, hanno evidenziato come la pratica di uno sport possa incrementare gli ideali della solidarietà, della fratellanza e del rispetto, necessari per un equilibrato sviluppo emotivo dell’adolescente nel rapporto con il suo prossimo. La pratica di uno sport a livello agonistico può recare beneficio alla propria città natale, laddove per beneficio si intende la valorizzazione della città in termini di notorietà e intensificazione del fenomeno turistico, in quanto parte integrante del patrimonio culturale della stessa.

A riprova dell’estremo spessore dell’incontro, rientra la stretta connessione con l’integrazione, introdotta e richiesta dal Ministero dell’Istruzione all’inizio dell’anno scolastico, delle materie curricolari con vari aspetti etici e comportamentali ai quali gli studenti devono essere educati e indirizzati dai docenti, un binomio denominato dallo stesso Ministro “Educazione Civica”.


Entrando in un’ottica più specifica, le tematiche trattate sono state lo sport, in particolare il calcio, come valido strumento di riscatto sociale e, al tempo stesso, come importante veicolo di attrazione turistica per la Calabria. Dare la possibilità ai giovani di considerare lo sport non solo come svago ma come opportunità di crescita risulta, a tutti gli effetti, un ottimo spunto di riflessione per indurre le nuove generazioni a mettersi in gioco e, al contempo, in discussione, diventando un punto di partenza per consolidare la propria autostima e per migliorare la capacità di interazione diretta con i coetanei, messa a dura prova dall’avvento della comunicazione istantanea del nuovo millennio e da cause di forza maggiore come la pandemia che attanaglia la nostra società ormai da un anno.

Inoltre, è noto a tutti che l’adolescenza sia l’intervallo di tempo, nel corso della crescita di ognuno, in cui l’essere umano si sente più vulnerabile, in quanto tocca con mano un concreto cambiamento, tanto fisico quanto emotivo, vivendo dentro di sé la perenne lotta tra il sentirsi tremendamente unico e indistruttibile e il sentirsi terribilmente solo e fragile.

Alla luce di questo, è stato messo in evidenza, tanto da Verna quanto da Contessa, l’immenso valore attribuito alla pratica di uno sport di squadra, nel caso specifico alla disciplina calcistica, per quanto concerne l’accettazione della propria immagine davanti lo specchio e la maturazione morale ed intellettuale nel rapporto con gli altri.


In secondo luogo, è stato analizzato con profonda attenzione e dedizione un ulteriore aspetto, anch’esso strettamente legato al calcio e talvolta sottovalutato o poco considerato: si tratta dello sport associato al turismo, il cui solo pensiero in una situazione come quella attuale risulta quasi malinconico e nostalgico.
Difatti lo sport, e in particolare il calcio, può essere considerato una fonte di attrazione turistica se riferito a eventi sportivi europei e mondiali, ben noti ovunque. Basti pensare a eventi quadriennali come le olimpiadi o i campionati di calcio stessi, che portano nei paesi ospitanti grossi benefici. In questo primo senso, il calcio è polo e veicolo di attrazione nei paesi organizzatori. Esaminando un secondo profilo, senza dubbio le strutture sportive possono costituire fonte di attrazione da un punto di vista architettonico e di rivalutazione del contesto urbanistico. Si pensi a stadi di calcio molto noti, come il Bernabéu di Barcellona e molti altri. Infine, terzo punto, non meno importante: volendo fuoriuscire da profili legati a eventi cosi di rilievo come olimpiadi e volendo legare lo sport al turismo a livello locale, va da sé che la fede sportiva dei tifosi li porta spesso a seguire le loro squadre in trasferte, per far conoscere i luoghi dove si recano.

Proprio con riferimento a quest’ultimo aspetto menzionato, è stato chiesto a Verna e Contessa se l’esperienza di calciatori li ha indotti a confermare tutto ciò, con particolare allusione al loro passato, caratterizzato presumibilmente da viaggi fuori regione e dunque visite in luoghi ignoti, pur di seguire una squadra amata.


Con grande chiarezza, Verna e Contessa hanno raccontato, ricordando i dieci anni di carriera, di aver rivalutato diversi luoghi, visitati per la prima volta, poiché conosciuti e ammirati “con i propri occhi”. Ciò che ha senza ombra di dubbio colpito noi ragazzi è stato il riconoscimento del Sud, nello specifico la regione Calabria, i cui posti sono stati apprezzati in modo differente e quasi inaspettato. Pertanto, i due calciatori hanno evidenziato come malgrado l’ormai nota considerazione del Sud sia stato possibile riconoscerne i beni e le meraviglie, naturali e non solo, concernenti la nostra regione.

Il discorso si è poi esteso a numerose regioni diverse, esplorate da Verna e Contessa, i quali hanno espresso profonda passione verso quello che è il lavoro di tutti i giorni e che, spesso, li conduce ad affrontare viaggi intramontabilmente sorprendenti. Si tratta, quindi, di una costante riscoperta del territorio, unita a una distruzione di quei pregiudizi che da tempo condizionano l’interesse verso regioni meridionali.

In altri termini, come loro stessi hanno affermato più volte: “L’esperienza personale fa la differenza”.


In conclusione, in un incontro così formativo e di rilievo l’interesse da parte degli studenti nei confronti di tale tematica viene comprovato dalla presenza, all’interno della lista dei partecipanti, di un discreto numero di ragazze che, come luogo comune, sono avverse o disinteressate al calcio o alla valenza dello sport nella vita di tutti i giorni, mito del tutto sfatato grazie all’approccio innovativo fornito dalla scuola. In più, questa considerazione va a marcare e sottolineare come lo sport possa accomunare e appianare le diversità, favorendo la socializzazione in vista del bene comune che altro non potrebbe essere se non la gioia di condividere esperienze, positive e negative, con i propri simili.

Elena Clotilde Maria Bonadio e Caterina Fazio (4A)

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